Dimore rurali della Val Tartano

Le dimore rurali della Val Tartano

Case costruite con e sopra la pietra

La presenza degli insediamenti umani in Val Tartano e nelle valli circostanti è strettamente legata all’uso delle risorse naturali, una pratica che risale ai primi insediamenti della zona, avvenuti all’inizio del secondo millennio dopo Cristo. Agricoltura, pastorizia, sfruttamento dei boschi ed estrazione di minerali ferrosi hanno interessato ogni angolo del territorio. Nel corso dei secoli, sono state edificate circa 40 contrade, cui si aggiungono numerosi maggenghi e alpeggi, alcuni dei quali sono ancora utilizzati durante l’estate. Di grande valore architettonico è la tecnica del blockbau, peculiare delle zone orobiche. Questo sistema costruttivo veniva utilizzato per realizzare abitazioni, fienili e stalle, edificati sopra una base di pietra o interamente in legno, con tronchi incastrati tra loro.

Con il tempo, l’insediamento umano si è adattato alle necessità della valle, evolvendosi da contrade tradizionali a “grandi casolari”, spesso abitati da uno o due nuclei familiari, talvolta numerosi. Un elemento comune a molte contrade è il sentiero lastricato di pietra che collega i vari dossi prativi, dove sorgono gli edifici, attraversando gallerie che separano le proprietà pubbliche da quelle private. In queste abitazioni, residenza, stalla e fienile (spesso in legno) sono riuniti sotto lo stesso tetto, creando una struttura unitaria e funzionale.

ll percorso attraverso le case rurali di Tartano porta alla scoperta di frazioni ricche di storia e tradizione, alcune delle quali risalenti a secoli passati. In particolare, due nuclei distinti offrono uno spaccato della vita rurale montana e delle sue antiche architetture.

Furfuléra (Forfoléra)

Situata a un chilometro e mezzo da Campo, la frazione Furfuléra è considerata uno degli insediamenti più antichi della Val Tartano. Qui, la tradizione delle coperture in piode selvatiche e la posizione favorevole, con esposizione al sole e vicinanza a un corso d’acqua, ne fanno un luogo ideale per l’agricoltura di montagna. Tra gli edifici più antichi spiccano quelli a monte, tra cui una casa con finestrella trilitica e portali monolitici sovrapposti, con incisioni che testimoniano l’antichità dell’insediamento. Alcuni architravi monolitici, rinvenuti durante i lavori di risanamento, riportano le date “1517” e “1607”, a conferma della longevità della frazione.

Fotografia di un architrave in pietra con incisa la croce celtica e la data 1517

Cantone e Somvalle

Nel comune di Forcola, la frazione Cantone conserva una parte dell’antico insediamento. Passeggiando tra le case, è possibile ammirare muri in pietra a vista, alcuni ben conservati, che raccontano la storia della valle. Un portale con un architrave inciso con una croce patente, simbolo dei templari, è uno degli esempi di architettura medievale che si possono ancora osservare. La vicina frazione di Somvalle, pur appartenendo al comune di Forcola, è paesaggisticamente legata a Campo Tartano e conserva anch’essa antichi portali e architravi, nonostante i danni causati da un incendio nel 1944.

Questi percorsi tra le case rurali di Tartano offrono una rara opportunità di immergersi nella storia della valle, tra architetture medievali e interventi di risanamento che cercano di preservare la tradizione e l’identità del territorio.

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