Alpeggi della Valle del Bitto
A spasso tra gli alpeggi
La storia del comune di Albaredo per San Marco è naturalmente legata al famosissimo formaggio Bitto. Per i fan di questo delizioso prodotto caseario che vogliono scoprire di più sulla sua produzione, è d’obbligo la passeggiata attraverso i più pregiati alpeggi del versante orientale della Valle del Bitto di Albaredo: l’alpe Baitridana, l’alpe Piazza, l’alpe Lago, l’alpe Pedena e l’alpe di Orta Soliva.
Un sentiero non difficile – si tratta di un giro della durata di 7–8 ore con dislivello in salita complessivo di circa 800 metri – che permette di incontrare maggenghi estremamente panoramici e gettare un ampio sguardo sul versante occidentale della Val Gerola, sulla costiera dei Cech, sulla bassa Valtellina e sulla piana di Novate Mezzola.

A 1200 metri di altezza si incontra il Rifugio Ronchi, situato sopra Bema lungo il percorso di salita al Pizzo Berro (m. 1947), tra le due valli del Bitto (Gerola e Albaredo). Vi si gode di un’ottima vista, oltre che sulla vallata sottostante, su parecchie cime. Da aprile ad ottobre il rifugio è aperto tutti i giorni, mentre i restanti mesi solo il sabato e la domenica, meteo permettendo.

Decisamente più in alto il rifugio Alpe Piazza (m. 1835), aperto anche d’inverno, da dove, per procedere verso il monte Lago, occorre seguire per un buon tratto la Gran Via delle Orobie, per poi lasciarla e salire al facile crinale che porta alla cima. In inverno l’innevata Cima Leguj o Lago è l’ideale per sciatori o ciaspolatori, mentre le escursioni estive sono accompagnate dalle vacche al pascolo e dai pastori intenti nei loro lavori mentre il casaro produce il famoso formaggio Bitto e la gustosa Mascherpa secondo le antiche tecniche di caseificazione. Questi due prodotti sono alla base della cucina del rifugio.

Il baitone a quota 1898 metri è affiancato dal piccolo bivacco Legüi. Questo baitone meriterebbe una visita sia per la sua panoramicità (ottimo il colpo d’occhio sulla bassa Valtellina e sul gruppo del Masino–Disgrazia, che, emergendo, quasi, dalla linea dei larici che si disegna, regolare, a monte del rifugio Piazza, offre un effetto di contrasto cromatico di rara suggestione), sia per la targa che rende omaggio a tutti coloro che, nei secoli, hanno profuso energie ed intelligenza nei lavori connessi con l’alpeggio e la produzione casearia.
Ad Albaredo per San Marco
