
Albosaggia
La sede del Parco, tra storia e natura
Situata in una delle posizioni più suggestive della media Valle, con veduta sulla Valmalenco e le cime dei massicci centrali delle Alpi, Albosaggia è un piccolo comune confinante con il capoluogo provinciale Sondrio. Insediamento sviluppatosi nei secoli sul conoide alluvionale alla base della Val del Livrio (forse già a partire dal Neolitico), pare che il suo nome significasse anticamente “Monte Santo”. Albosaggia è la sede del Parco delle Orobie Valtellinesi, un territorio caratterizzato da splendidi boschi e una ricca biodiversità, meta ideale di suggestive escursioni. Tra i percorsi consigliati vi sono certamente la risalita della valle del Livrio, fino all’abitato di San Salvatore a quota 1516m, oppure proseguendo fino ad alcune baite che possono ospitare piccoli gruppi o singoli visitatori in autogestione (previo ritiro delle chiavi presso i gestori), come la Baita Calchera, la Baita Lago della Casera, la Baita di Sciuch, la Baita Nova e la Baita Salinù.

Il paesaggio è costituito da vigneti, selve di noci e castagni, per poi salire e giungere a un promontorio dal quale si gode di una superba vista sulla media vallata fino alla piana di Ardenno, su Sondrio e sull’imbocco della Valmalenco. Qui, sopra un largo terrapieno sostenuto da arcate in cui si seppellivano i morti, è stata eretta nel 1354 la chiesa parrocchiale di S. Caterina, al cui interno si trova una bella tavola della prima metà del secolo XVI, recante la Madonna che adora il Bambino, fra angeli musicanti, con uno sfondo arioso di cielo e di monti. Attiguo alla chiesa c’è l’oratorio di S. Ciriaco dove sono conservate molte reliquie dei santi che dal 1647, in seguito ad una pericolosa piena del torrente Torchione, vennero portate ogni anno in agosto in processione alla chiesa di S. Nicola da Tolentino (presso palazzo Paribelli). Sorto nel ‘500 e ristrutturato nel ‘700, venne trasformato in battistero nel 1966 e adibito a Museo Sacro.

Tra gli elementi più caratteristici che compongono l’architettura rurale non si possono trascurare gli affreschi presenti sulle baite o sui fienili, in quasi tutte le antiche contrade di Albosaggia. Realizzate da pittori itineranti tra 700 e 900, Nel tempo alcune di queste testimonianze sono scomparse, dilavate dagli agenti atmosferici, distrutte o ricoperte da intonaco. Rari sono i dipinti all’interno delle abitazioni.
Ad Albosaggia
Cosa vedere

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Centri visitatori
Il borgo dipinto offre ai visitatori una fusione di storia, arte e tradizione espressa dai murales che abbelliscono le vie del paese
Situata a 1181m è una meta apprezzata da ciclisti, sciatori e tutto coloro che amano le attività all’aria aperta tutto l’anno
Colorina, un territorio composto da diversi nuclei abitati che custodiscono preziose testimonianze storiche, artistiche e spirituali
Il borgo del famoso formaggio Bitto, ma anche meta turistica e sportiva per gli amanti del trekking e degli sport invernali
Un angolo di paradiso immerso nella natura e ricco di storia, punto di partenza ideale per esplorare le bellezze della valle










