Alpeggi di Albosaggia

Alpeggi in quota

Ciò che resta dell’attività d’alpeggio a Albosaggia

Nella storia di Albosaggia la tradizione e l’incidenza delle attività di alpeggio ha rivestito sempre una grande importanza, ed è viva ancora oggi. Gli alpeggi comunali si stendono su un’ampia fascia, compresa fra i 1750 ed i 2150 metri, ai piedi dei pizzi Meriggio e Campaggio. Sono divisi in due grandi sezioni, quella di Campello-Meriggio, ad est e a monte dei Campelli, e quelli complessivamente chiamati Camp Cervé (il monte del cervo, con riferimento all’abbondanza di cervi che ha lasciato un segno anche nel nome della vicina Val Cervia), ad ovest e a monte di San Salvatore. Si tratta di luoghi splendidi, sia per il loro valore panoramico (a nord lo sguardo domina sempre il gruppo del Masino e la testata della Valmalenco, con la cima del monte Disgrazia a fare da spartiacque) che per quello naturalistico (il regno dei larici lascia talora spazio al pino cembro). Un ampio giro permette di toccarli tutti, con partenza e ritorno ai Campelli.

Per raggiungere la località Campelli di Albosaggia occorre arrivare al municipio del paese orobico e prendere la strada che sale con andamento e tornanti regolari fino ai Campelli. Dai Campelli di Sopra ci si mette in cammino sulla pista sterrata che sale all’alpe Meriggio (si incontra una sbarra), oppure sul sentiero che sale per una via più diretta, tagliandola in diversi punti (la partenza si trova nella parte alta dei prati che un tempo venivano usati come pista di sci). Per l’una o per l’altra via si giunge ad una porta intorno a quota 2000, un punto nel quale la strada comincia a scendere per entrare nell’ampio bacino dell’alpe Meriggio. Da qui una pista si stacca portando alla baita dell’alpe La Tromba. Proseguendo in salita si giunge alla casera del Meriggio e al passo di Portorella. Scendendo si raggiunge il bacino delle Zocche con i suoi tre laghetti. Dal laghetto maggiore e più a nord si imbocca il sentierino che raggiunge la ben visibile Baita di Sciüch. Da qui si prosegue per la baita Nova e, scendendo, con un ampio giro, si raggiungono le baite dell’alpe della Casera con il bellissimo lago e il rifugio al Lago della Casera. Dal rifugio si torna al bacino delle Zocche. Qui occorre stare attenti a non seguire la pista che scende fino a San Salvatore poiché bisogna tornare alla località Campelli, dove ha avuto inizio il suggestivo giro degli alpeggi.

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