Percorso case rurali
Gli edifici di Albosaggia, testimonianze della Storia
La montagna orobica – a differenza del versante che sale dalle contrade fino ai maggenghi – è ancora ricca di testimonianze e di segni medievali come finestre trilitiche, portali medievali, portali con architravi monolitiche e croci ricrociate incise, portali in pietra ad arco. Frutto invece di interventi in epoca rinascimentale e barocca sono le ricche dimore civili come palazzo Paribelli, edificato intorno ad una torre medievale, palazzo Petrucci, che è ora la sede del Comune di Albosaggia e casa Contrio, con loggiati alla lombarda e colonne in pietra.

Gli edifici residenziali sono generalmente realizzati con pietre locali non lavorate, il legno è destinato a solai e coperture e agli architravi, le coperture sono in piode locali. L’uso del ferro era limitato alle inferriate delle finestre, ai chiodi e ai catenacci delle porte. In origine le destinazioni rurali erano unite a quelle residenziali poi, un po’ alla volta, stalle e fienili sono stati costruiti in edifici contigui o vicini alle abitazioni, sempre con struttura prevalente in pietra. I sottotetti erano aperti per garantire l’aerazione. I forni per cuocere il pane, invece, privati e usati da più famiglie, erano l’unica parte della casa realizzata in mattoni pieni.

Chi è interessato ad ammirare questo tipo di insediamenti, può percorrere il Sentiero delle contrade antiche, che parte nei pressi dell’albergo Campelli in frazione Moia e collega con una adeguata segnalazione, le contrade Moia-Marescialli, Gandola, Paganoni, Cà di Romeri, Giambelli e Moia.
Ad Albosaggia
